Bene che si muova qualche cosa ma non credo che nell’immediato sia il caso di farsi soverchie illusioni. L’incontro bilaterale tra Trump e Putin in Alaska – un incontro “esplorativo” – non chiuderà la guerra in Ucraina. Potrà , forse, porre le premesse perché si giunga a un tale risultato. Ma per questo ci vorrà molto tempo e molto altro ancora.
Fino all’altro ieri la politica statunitense e in via subordinata quella dell’Ue nei confronti dell’Ucraina e della Russia era plasmata dall’idea di dover espandere fino alle frontiere russe l’alleanza militare aggressiva da loro amministrata, ovvero la NATO provocando la reazione in ogni caso deplorevole della Russia. Detto in altre parole la “NATO-izzazione dell’Europa” per il quale occorreva escludere qualsiasi negoziato, qualsiasi disponibilità a considerare una soluzione diplomatica. La guerra per procura avvalendosi di un presidente eterodiretto, il parafascista Zelensky, andava combattuta ad oltranza per “integrare de facto l’Ucraina nella NATO” e ”indebolire la Russia”. Ora che l’obiettivo è fallito e che gli Usa si ritrovano appesantiti da un enorme debito e crisi l’obiettivo di Trump è diventato quello di sottrarsi da una guerra dai costi stratosferici che giorno dopo giorno appare sempre più persa.
Solo l’Europa si ostina a rifiutare qualsiasi soluzione negoziata, a dedicare risorse già scarse al riarmo, al massacro e alla distruzione quando la necessità assoluta è quella di tornare a cooperare per far fronte alle grandi crisi economiche, ambientali, di convivenza umana che stiamo attraversando. Una vera follia che fa il paio con l’assenza di qualsiasi iniziativa per fermare il genocidio a Gaza. Questa è l’Europa diretta nella più completa stupidità politica dalle forze di centrosinistra e centrodestra.
Una delle piĂą grandi tragedie del conflitto in Ucraina e del genocidio in atto a Gaza è che tutta una serie di strumenti (il diritto internazionale, i trattati di disarmo, la non fornitura di armi agli stati belligeranti, ecc) per ridurre tutta una serie di brutalitĂ , violenze e la minaccia di una guerra finale sono stati gettati via. Per riprendere la strada della pace e della giustizia sociale oltre ad appoggiare qualsiasi tentativo di tornare alla pace – bene, dunque, che sia in programma il vertice Usa-Russia – occorre impegnarsi sempre piĂą nello sviluppare movimenti popolari di massa, gli unici che possono esercitare sufficienti pressioni sui vari governi perchĂ© gli stessi siano costretti realmente a cambiare rotta.