“Nelle scorse settimane – ha dichiarato Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC per il Piemonte e la VdA – abbiamo lavorato alla costruzione di una piattaforma condivisa per lanciare una grande giornata di mobilitazione e lotta piemontese contro il genocidio in Palestina. E’ stato un lavoro importante perché aperto, rispettoso del contributo di tantissimi soggetti sociali e politici, in grado di raccogliere una spinta, cresciuta molto negli ultimi mesi, a far sentire la propria voce dinanzi alla barbarie perpetrata in diretta mediatica a Gaza e Cisgiordania”.
“L’Europa, il nostro Paese, sono largamente inerti rispetto a tutto ciò e mandano avanti progetti di coesistenza con l’occupazione israeliana, finanziano le tremende azioni militari ed evitano misure reali contro gli insediamenti, l’assedio e per lo stop al genocidio. Oggi le donne, gli uomini e i bambini palestinesi hanno bisogno di azioni politiche precise e utili: la rimozione dell’occupazione e la fine delle collaborazioni coloniali con gli stati occidentali con il regime israeliano che pratica l’apartheid”.
“Chi manifesterà il 20 a Torino lo farà per chiedere che anche la regione Piemonte si muova in tale direzione facendo la sua parte, diventando parte attiva nei confronti del Governo per bloccare l’esportazione e l’importazione di armi da e verso Israele, interrompendo con questo rapporti istituzionali e politici. Più direttamente la Regione può revocare suoi accordi economici, produttivi, commerciali ed accademici e finanziari con il regime israeliano”.
“Il percorso verso la manifestazione torinese del 20 settembre, che partirĂ alle ore 14.30 da piazza Statuto, – ha concluso Deambrogio – vedrĂ un appuntamento intermedio il 13 settembre, giorno in cui a livello locale si svolgeranno altre manifestazioni in preparazione e a supporto di quella regionale. Invitiamo a partecipare a questi appuntamenti, a fare crescere la consapevolezza e la lotta, a dimostrare che anche da noi esiste un’altra faccia dell’occidente, l’unica a tenere viva la speranza di un mondo fatto di dignitĂ e cooperazione”.