Da Ufficio stampa Toscana Rossa.
Il tema del razzismo ha una centralità spesso negata di fatto anche dalle istituzioni
Antonella Bundu – candidata Presidente della Giunta Regionale per Toscana Rossa
Il razzismo è chiaramente un problema delle nostre società, anche in Toscana. Tante persone si vedono negato l’affitto solo per il colore della pelle, o per il luogo di nascita, non importa quante garanzie lavorative possano attestare. Il mondo del lavoro si basa sullo sfruttamento di chi ha meno diritti e anche i recenti referendum hanno dimostrato l’enorme problema di pregiudizio che esiste nei confronti di chi non ha la cittadinanza.
Pensiamo tutto questo, mentre ci uniamo alle condanne per il gesto che ha spaccato la targa di Samb Modou e Diop Mor, in piazza Dalmazia, dove sono stati uccisi da un fascista di area Casapound il 13 dicembre 2011.
La stessa Casapound organizza la sua festa nazionale il 4-6 settembre a Principina a Mare (Grosseto), come se non fosse un’organizzazione eversiva e di estrema destra.
Il nostro antifascismo vive nelle pratiche quotidiane e conosce bene quanto alcune pratiche istituzionali rischino di essere vuote, se non affrontano le questioni principali su cui costruiscono il proprio consenso le realtà che fanno del razzismo sempre più un vanto, anche se magari mascherate dietro nuove retoriche “trumpiane”.
Vogliamo ricordare che il centrodestra ha scelto di riconoscere un ruolo fondamentale a Vannacci in questa campagna elettorale regionale e che l’estrema destra spesso dà indicazioni di voto per la Lega o Fratelli d’Italia, come dimostra anche l’esperienza di Casaggì a Firenze.
Su tutto questo non ci possono essere ambiguità e nemmeno azioni meramente formali. La nostra Toscana non tollera nessun fascismo e razzismo.