Piano sanitario: la voce dei non autosufficienti conta zero, è questa l’attenzione di chi governa il Piemonte verso chi sta peggio

“Nei giorni scorsi – dichiara Alberto Deambrogio, segretario regionale per il Piemonte e la VdA di Rifondazione Comunista – alcuni commentatori avevano definito il prossimo Piano socio sanitario piemontese in corso di approvazione come un documento ecumenico; come un testo, cioè, in grado di recepire una grande mole di osservazioni. Al di là di una serie di limiti oggettivi che il piano ha, a cominciare dalla rete ospedaliera e dall’implementazione reale delle case della salute, occorre rimarcare il fatto che le voci di chi sta peggio non sono state sicuramente ascoltate: altro che attenzione per tutti gli stakeholders (portatori di interessi)!” “Facciamo totalmente nostro l’allarme, più che giustificato, sollevato dal Comitato per la promozione dei diritti dei non autosufficienti, che ha dovuto registrare la totale assenza di recepimento delle proprie richieste inoltrate per tempo. Nella fattispecie: la citazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) all’inizio delle sezioni sui malati e sulle persone con disabilità non autosufficienti; la necessità di avere una fotografia aggiornata sul fabbisogno di cure e servizi (visto che i dati della bozza di Piano sono già obsoleti), nonché un monitoraggio periodico sulla garanzia effettiva delle cure domiciliari, semi residenziali e residenziali, avendo cura che i dati a queste relativi siano pubblici. Sul versante invece delle politiche sociali il Comitato invece solleva la questione dell’applicazione dell’Isee (Dpcm 159 del 2013) ampiamente disapplicato a scapito degli utenti: essa non è riportata pur essendo parte fondamentale dell’integrazione tra sanità e socioassistenza”. “Era a noi chiaro sin dall’inizio – ha concluso Deambrogio – sin da quando, cioè, uscì la prima bozza di piano, tra l’altro diviso significativamente in due tra sanità e assistenza, che per una delle parti più vulnerabili della popolazione piemontese non ci sarebbe stato molto spazio; in fondo quello che se ne ricavava era un poco rassicurante arrangiatevi! Oggi abbiamo la conferma di quella prima lettura. Auspichiamo che la sollevazione contro questa vergognosa assenza di impegno sia ampia quanto la vergogna che dovrebbe ricoprire i sostenitori di questo Piano socio sanitario”.