Altro colpo di mano del governo per estendere la precarietà

Con un emendamento al decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95, cosiddetto economia, in fase di conversione al Senato (AS 1565), il governo tenta di peggiorare ulteriormente il ricorso al lavoro precario allungando i tempi dei contratti a termine  in caso di lavoro somministrato.
Il contenuto riguarda  la durata massima dei rapporti presso lo stesso utilizzatore di lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle agenzie, ma inviati in missione a termine.
In questi casi l’emendamento introduce la possibilità di allungare di ulteriori 36 o 48 mesi il periodo in cui il lavoratore può essere utilizzato da un singolo utilizzatore senza causali e al di fuori delle percentuali previste per legge.
 Il metodo è lo stesso utilizzato sulla questione dei crediti da lavoro: l’introduzione surrettizia e di soppiatto di un emendamento in un decreto legge che tratta d’altro. L’obiettivo è di proseguire l’azione di smantellamento dei diritti e delle tutele dei lavoratori mentre si aumenta la precarietà  togliendo perfino il tempo di discutere, denunciare  e organizzare la protesta contro il provvedimento che si configura come l’ennesimo regalo alle imprese.  Mobilitiamoci fino al ritiro del provvedimento e prepariamoci a contrastare i nuovi tentativi, già annunciati dal ministro di FdI, di perseverare sulla strada della precarizzazione del lavoro confermando la continuità di questo governo con le politiche liberiste di quelli che l’hanno preceduto.