Lo scorso venti settembre il compagno Giordano Bruschi, il partigiano Giotto, ha compiuto 100 anni e la sua Genova lo ha festeggiato con diverse iniziative. Le compagne e i compagni hanno preparato una torta con la falce e il martello.
Nasce a Pistoia. Il padre antifascista, che aveva partecipato al grande sciopero dei ferrovieri del 1920, si trasferisce a Genova nel 1937. Qui a 17 anni fonda il Movimento intellettuale socialista scientifico. Successivamente entra nella Resistenza e nel Partito comunista in Piemonte, dove è operaio alla San Giorgio.
Nel dopoguerra torna a Genova, diventa sindacalista della Cgil con il compito di promuovere la rifondazione dello storico sindacato dei Lavoratori del mare e organizza nel 1959 lo sciopero passato alla storia come quello dei Quaranta Giorni. Primo sciopero mondiale dei marittimi, con oltre 150 navi coinvolte che segnerĂ un rinnovo contrattuale con straordinarie conquiste.
Successivamente dal 1976 si dedicherà all’attività di giornalista.
Fu tra i fondatori di Rifondazione Comunista insieme a una folta schiera di dirigenti e militanti dalla grande storia e esperienza. Ma è anche uno di quelli che ama partire dal basso e per molti anni dirigerà la Federazione di Genova, lanciando nel 1995 la vertenza Genova che fu di impulso ai giovani dirigenti delle altre federazioni per articolare l’iniziativa del nuovo partito con battaglie locali dal respiro nazionale specialmente in difesa della sanità e della scuola pubblica. Una storia che andrebbe scritta se si vuole capire l’originalità della esperienza di Rifondazione
Non si sottrae a cercare soluzioni innovative in vertenze spinose come quella che contrappose gli operai dell’Ilva con gli ambientalisti. Ci sono video e foto che lo ritraggono cercare una mediazione anche in piazza con gli operai siderurgici che gli cantano Bandiera rossa, un po’ per polemica, molto per affetto.
Negli ultimi anni si è dedicato alla scrittura testimoniando della sua esperienza di partigiano e di sindacalista dimostrando un robusto talento narrativo.
Come chi è capace di navigare in mare aperto anche con imbarcazioni di fortuna ha mantenuto uno sguardo giovane sulle cose del mondo, sul vento della ribellione che anima in questi giorni le lotte dei portuali e i marinai della Flottilla.
Fisicamente non era un gigante, ma la bella storia è scritta sulle spalle di militanti e dirigenti della sua stoffa.