Noi difendiamo il diritto di parola. Nella censura ad Angelo d’Orsi c’è la seconda sepoltura di Piero Gobetti

Di fronte alla vergognosa censura ad Angelo d’Orsi attuata dalle istituzioni cittadine le strutture del “movimento operaio e comunista” sopperiscono e quindi il dibattito si terrà ugualmente nella sede della Poderosa, in via Salerno a Torino.
Nell’invitare a partecipare tutt@ coloro ritengono inaccettabile il sopruso censorio del dibattito sulla russofobia, voglio sottolineare come in questo episodio di squadrismo istituzionale richiesto ed attuato da parte di chi si professa liberale – dal PD ai radicali a Calenda – si manifesta la fine ingloriosa del pensiero liberale. Un tempo si presumeva che i liberali, pur nella loro indifferenza ai diritti sociali, difendessero i diritti civili e la libertà di parola. Adesso più nemmeno quello, arruolati come sono nelle falangi isteriche di chi vuole spezzare le reni alla Russia usando i poveri ucraini come carne da macello. Questa degenerazione fa impressione e rappresenta a tutti gli effetti il completo tradimento di Gobetti, che dopo essere stato assassinato dai fascisti viene oggi ucciso per la seconda volta da parte di coloro che si vantano di esserne gli eredi. Vergogna!

Vedi anche: Vergognosa censura nei confronti del professor Angelo d’Orsi. A d’Orsi la nostra solidarietà e quella di Paolo Ferrero –